La metodologia Ben’s Approach utilizzata nel NEST, in un’ottica formativa contemporanea, si discosta dall’attuale sistema educativo scolastico, in cui la scuola (nido, infanzia e primaria) è concepita e percepita come luogo fisico dove si svolgono programmi didattici volti alla trasmissione ai bambini di conoscenze da parte degli adulti.
Il punto di partenza è lo stesso da cui parte Malaguzzi:
“Quello che i bambini imparano non è il risultato automatico di quello che viene loro insegnato. Piuttosto, è dovuto in gran parte al fare proprio dei bambini come una conseguenza delle loro attività e delle nostre risorse”.
I bambini, fin dai primi mesi, imparano naturalmente attraverso le loro attività di esplorazione, venendo a contatto con la realtà che li circonda e compiendo azioni e operazioni mentali di conferma, verifica o confutazione. Saper capire quali risorse possono facilitare questo percorso di apprendimento è la chiave del successo educativo.
Per risorse si intende ogni elemento protagonista della realtà educativa: spazio, tempo, persone, oggetti, materiali, sistemi, relazioni in un coerente modello di ricerca e riflessione.
Pensiamo che l’ambiente educativo ideale per un bambino, a scuola e a casa, debba essere quello dove la priorità assoluta va al suo benessere psico-fisico, dove la natura, con le sue innumerevoli proposte di ricerca, sia il primo stimolo, dove la relazione con l’adulto è fondata sull’empatia e la comprensione, dove sia e si senta sicuro, dove possa scoprire e consolidare la propria autostima, dove impari a riconoscere le proprie emozioni e si senta libero di esprimerle, dove il rispetto non è preteso, ma insegnato con l’esempio e dove si impara, si cresce e ci si educa reciprocamente. Solo con un accordo su questi punti e sulle necessarie misure per garantirli sarà possibile costruire insieme questa rete sicura.